Prima dell’inizio dell’asilo vorrei che Gioia togliesse il ciuccio, il pannolino e che abbandonasse il lettino per passare nel letto dei grandi. Per il pannolino dobbiamo aspettare arrivi il sole ed il caldo, e speriamo non tardi ad arrivare. Per il lettino siamo a buon punto (ve ne parlerò in un prossimo post) per il ciuccio dobbiamo ancora lavorarci un pò. Considerando che Gioia ultimamente usava tre ciucci, l’abbandono dovrà essere molto graduale.

Sicuramente se era arrivata ad andare a spasso con tre ciucci la colpa è stata solo mia. Quando lei ne chiedeva un altro io ero pronta a darglielo per non sentirla piangere e alla fine se non ne aveva tre non andava nemmeno a dormire. Quindi due settimane fa, d’accordo con mio marito, ci siamo promessi di iniziare a toglierne un pò. L’uscita alla fattoria didattica ci ha permesso di fare il passaggio da tre a due. Tornati a casa, mentre lei stava cercando il terzo ciuccio, mio marito si è inventato che il ciuccio lo aveva preso una capretta alla fattoria. Per qualche giorno ha provato a chiedere dove si trovasse il ciuccio ma poi si è rassegnata.

Dopo una settimana abbiamo fatto scomparire anche il secondo ciuccio. Questa volta la colpa è stata di una gazza ladra che gira spesso nel nostro giardino. Qui la cosa è diventata un pò più dura da far digerire a Gioia. Spesso andava nella finestra della cucina, guardava in giardino e diceva “Ladra Ciuccio”, e per addormentarsi è diventato molto più faticoso rispetto a prima. Però ormai sono passati diversi giorni e non chiede più dove sia finito il ciuccio. La missione più dura adesso sarà toglierle l’ultimo, dal quale ovviamente non si separa volentieri. Di giorno, a meno che non usciamo, lo tiene sempre vicino a lei, viste le esperienze passate meglio tenerlo d’occhio, penserà.

Per portarla piano piano ad allontanarsi dall’ultimo ciuccio ho cercato il modo meno traumatico che potesse esserci. Girando su internet ho trovato un bellissimo libro che si chiama “Ciao Ciao Ciuccio” che racconta di una bambina che si convince piano piano a lasciare il suo ciuccio a degli uccellini. La cosa molto carina è che il personaggio è personalizzabile. Si può scegliere colore dei capelli, degli occhi e ovviamente il nome. Vostro figlio si troverà in mano un libro che racconterà di come lui stesso è riuscito a dire addio al suo amato ciuccio.

ciao ciao ciuccio

Nel libro è possibile inserire una dedica e nella copertina rigida appare il disegno di Gioia con scritto Gioia cresce ciao ciao ciuccio. Da qui https://urraeroi.it/libri-bambini/andrea-cresce-ciao-ciao-ciuccio potete vedere un anteprima del libretto, mentre da qui www.urraeroi.it potete dare un’occhiata al sito e ai tanti altri libri che si possono personalizzare.

ciao ciao ciuccio

Leggere fa bene, stimola la mente e fa imparare cose nuove, se poi come in questo caso aiuta anche a convincere vostro figlio ad abbandonare il ciuccio ben venga. Se anche voi volete acquistare questo bellissimo libro usate pure il codice URRATOPOLINO che vi permetterà di avere un sconto del 10%.

Buona lettura a tutti. Fatemi sapere poi se siete riusciti a togliere questo benedetto ciuccio! Gioia per adesso ha sfogliato più di una volta il libro, con il papà che gli leggeva la storia ma non si è ancora convinta che regalare il ciuccio agli uccellini sia la soluzione migliore!

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2 commenti su “Ciao ciao ciuccio!”

  1. Ciao! Quanti anni ha la tua bimba? Vorrei provare anche io a toglierlo a Caterina, che ha 2 anni, soprattutto perchè vedo che quando ce l’ha non si sforza minimamente di parlare. D’altro canto però ho notato che se glielo nego, lasciandoglielo solo per dormire, rimane più nervosa e lo cerca con insistenza: anche se sembra distrarsi con giochi o attività, dopo poco torna a chiedermelo! Forse non è ancora pronta a questo distacco?

    • Ciao, mia figlia ha 2 anni e 3 mesi. Se sta a casa lo vuole di più di quando usciamo. Penso che siano loro a doversi sentire pronti a lasciarlo, così da evitare traumi, però magari questo libricino può essere d’aiuto.

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